Area riservata agli operatori aderenti al Distretto Taormina Etna

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Il piccolo paese di Motta Camastra, infeudato nel 1267 da Carlo D’Angiò, in passato è stato immortalato in alcuni fotogrammi del famoso film di F.F. Coppola, “Il Padrino”.
Rimasto ancora integro nella sua antica topografia, conserva tuttora la torre del Castello Normanno e la chiesa della Madonna dell'Annunziata (XII secolo) dove, sotto la zona antistante al sancta sanctorum, troviamo una camera di mummificazione dei corpi cadaverici.
Altre rimarchevoli testimonianze di questo antico borgo sono alcuni opifici: un antico “palmento” in pietra lavica e un vecchio frantoio con la macina rotante azionata da un animale da soma.
Negli ultimi anni l’Amministrazione Comunale, attraverso l’organizzazione di sagre ed eventi, ha inteso valorizzare il prodotto principe della produzione agricola locale: la “Noce di Motta Camastra”, ben nota anche a livello nazionale per le sue proprietà nutritive ed organolettiche.
Da un punto di vista ambientale è certamente importante ricordare la vetta di “Montagna Grande” (1374 mt.s.l.m.), la cima più alta dei Peloritani nonché luogo di nidificazione dell’aquila del Bonelli.
L’immagine più conosciuta di Motta Camastra è sicuramente quella delle famose “Gole Alcantara” di contrada Sciara, alle quali è possibile accedere sia da un ingresso privato che da uno pubblico. Queste forme geometriche meravigliose, caratterizzate da prismi basaltici, suscitano emozioni forti ed irresistibili tali da catalizzare l’interesse di studiosi e di migliaia di turisti provenienti da tutte le parti del mondo.
Motta Camastra (ME)
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